La fiaba del topino Pino

C’era una volta un topino che si chiamava Pino.
Pino, a differenza degli altri topini non era ghiotto di formaggio ma gli piaceva tanto bere il caffè.
Ogni volta che i padroni di casa uscivano, Pino correva velocemente verso la dispensa, apriva il barattolo del caffè e prendeva un paio di chicchi e poi filava subito nella sua tana dove c’erano un piccolo macinino e una piccola caffettiera: Pino macinava i chicchi e con la polvere di caffè ottenuta preparava una deliziosa tazza di caffè.
L’odore del suo caffè attirava sempre gli altri topini, che subito si precipitavano a casa di Pino per poter bere anche loro una buona tazza di caffè.
Vedendo che ormai sempre più spesso i topini gli chiedevano di poter bere del caffè Pino pensò ad alta voce: “sarò il primo topino ad aprire una caffettopineria! Ma come fare? Non posso sempre prendere chicchi di caffè e poi ho bisogno di un aiuto”
“Ciò di cui hai bisogno è un albero di caffè così non dovrai più prendere da nessuno i chicchi” disse una voce un po’ stridula.
Pino si guardò intorno ma non vide nessuno. “Sono quassù” replicò la voce, Pino alzó lo sguardo e vide che appeso ad un lunghissimo filo c’era un ragnetto, lo guardò e gli disse: “E tu chi sei? e cosa ne sai degli alberi di caffè?” replicò Pino.
“Mi chiamo Aristide e anche io sono ghiotto di caffè infatti ogni volta che lo prepari dalla tua tana si sente un profumino davvero invitante e vorrei avere anche io un posto dove poter gustare dell’ottimo caffè” disse Aristide.
“Beh la mia caffettopineria sarà aperta a tutti e ognuno potrà venire a sorseggiare un buon caffè devo solo capire come posso fare per far crescere un albero di caffè” disse Pino
“È semplice! Invece di macinare il chicco di caffè stavolta dovrai piantarlo, innaffiarlo ed esporlo al sole e poi con un po’ di pazienza vedrai che avrai il tuo bell’albero, intanto io ti aiuterò a costruire la caffettopineria” disse Aristide.
“Corro subito a prendere il chicco di caffè!!” disse Pino che subito si precipitò in cucina tutto contento.
Arrivato in cucina, subito si arrampicò sulla credenza e prese il chicco di caffè, scese rapidamente e piano piano cercando di non far rumore stava per andarsene, quando sentì che qualcuno si muoveva dietro di lui e credendo che fosse Aristide disse: “Aristide dobbiamo far piano altrimenti ci scoprono!”
Ma i passi si fecero più pesanti e si ricordò che Aristide non poteva camminare, così si voltò e vide che dietro di lui c’era un grandissimo gatto con occhi gialli che lo fissavano e che era pronto ad acciuffarlo!
Pino rimase di toposasso e cercava di non muoversi troppo altrimenti avrebbe fatto una brutta fine, quando ad un tratto si sentì dall’alto una voce gridare: “BANZAIIIII!!”
Pino alzó gli occhi e vide Aristide lanciarsi a tutta velocità gettando la sua ragnatela sugli occhi del gatto che cercava di toglierla con le zampe.
“Presto corri! Prendi il chicco e scappa” disse Aristide, e così Pino in un batter topo prese il chicco e iniziò a correre ma il gatto che intanto si era liberato dalla ragnatela lo vide fuggire e si mise a rincorrerlo!
Pino iniziò a lanciargli tutti gli oggetti che trovava sul cammino cercando di rallentarlo, ma nulla il gatto scansava gli oggetti.
Improvvisamente Pino frenò di scatto: davanti a lui c’era un muro e non sapeva più dove fuggire, si voltò ma vide che il gatto l’aveva raggiunto ed era pronto a balzare su di lui.
Pino non vedendo nessuna via d’uscita si sentì perso e così decise du chiudere gli occhi per non guardare, il gatto prende la mira e….SDENG, SDANG, SDONG!
Pino riaprì gli occhi e si ritrovò in alto appeso ad un filo: era Aristide che era riuscito ad acciuffarlo con la ragnatela all’ultimo secondo mentre il povero gatto giaceva a terra tramortito.
I due tornarono subito alla tana, e Pino gli disse: “Oggi non solo mi hai salvato la vita ma mi hai fatto capire quanto è importante per me il mio sogno e com’è bello avere qualcuno con cui condividerlo; da oggi in poi noi lavoreremo insieme per costruire la più bella, accogliente e gustosa caffettopineria del mondo!”
E così i due aprirono la caffettopineria e ogni animale fu felice di avere un posto dove l’amicizia, la cortesia e un buon caffè erano di casa.
- Fiaberella