La gambaressa e sua figlia
Io vedo spesso i saggi che fanno come i gamberi: quando toccar desiderano i più sicuri il porto, camminano a ritroso. Così verso un contrario punto coi remi tendono talvolta i marinari, mirando a un altro, e intanto ingannan gli avversari.
Potrei questo mio tema con gran volo di penna a qualche riferirlo nostro conquistatore, che scioglie d’una lega a cento capi il bandolo coll’arte sua segreta.
Ancora non accenna, e già fulmineo scende Luigi vincitore.
Invan cercano i popoli entro al suo cor di leggere.
Chi legge del Destino nel libro? è tempo perso. Fatal trabocca il fiume e cento iddii son deboli incontro a Giove. Io dico (e poi vengo alla favola) che Luigi e il Destino conducon l’universo.
La Gambaressa un giorno alla figliola dicea: “come cammini? tu vai storta”.
“E tu?”, rispose la figliola accorta, “come cammini? io sono alla tua scola. Andar dritta non oso dove tutti camminano a ritroso”.
Avea ragion, mi pare, che l’esempio di casa tanto vale nel ben, come nel male, e fa gli stolti e fa gli uomini onesti (ma più forse di quelli che di questi).
Del voltare le spalle or torno al tema: e in certi casi, dico, è un buon sistema che giova nel mestier anche di Marte, purché si faccia a tempo e con buon’arte.
- Fiaberella