La principessa che si tagliò la treccia
Un mercante aveva tre figlie, e di esse la prima e la seconda erano invidiose dell’ultima sorella.
Il padre andava in giro per le fiere e al ritorno portava, ogni volta, un regalo a ciascuna delle figlie, ma all’ultima doveva darlo di nascosto per non ingelosire le altre.
Dunque, il padre una volta disse: “Ora sono cresciute e vogliamo trovare loro un marito.”
E alla prima: “Chi vuoi?”
“Voglio un falegname”.
“E tu chi vuoi?” chiese alla seconda.
“Voglio un muratore”.
E all’ultima: “E tu?”
“Voglio per marito il figlio del Re di Spagna”.
E le due sorelle: “Ma vedi un pò! Noi ci contentiamo di un muratore e di un falegname, e lei vuole il figlio del Re di Spagna! Ma che specie di birbante!”
Avvenne, però, che il re seppe, per magia, del desiderio della ragazza, mandò a chiedere la mano dell’ultima, si combinò il matrimonio, mentre le due sorelle crepavano dall’invidia.
Il figlio del re la sposò e la portò nel suo palazzo.
In capo ad un mese dalle nozze, la ragazza ebbe la notizia della morte del padre e fu chiamata a casa.
Nel suo paese, c’era l’uso che quando qualcuno moriva, le donne della casa del morto erano tenute a tagliarsi una treccia.
Nel momento in cui partì, il figlio del re le disse: “Sta attenta, perché se ti fai tagliare la treccia, è meglio che non torni qui,io non ti accoglierò più.”.
E la moglie: “Non temere marito mio. Non me la faccio tagliare e me ne guarderò bene.”
“Ti dò tre giorni di tempo, non devi assentarti per più di tre giorni” disse il figlio del Re.
La ragazza si mise in cammino e andò a visitare il padre morto, ma tanto pianse per il dolore che le tagliarono una treccia senza che se ne accorgesse.
Passarono i primi tre giorni e se ne tornò al palazzo del principe, che restò molto male. Il principe non disse manco una parola.
La sera mangiarono insieme e non parlarono; andarono a letto zitti e muti.
A mezzanotte il marito chiamò la moglie e disse: “alzati, affacciati alla finestra e vedi che tempo fa.” La donna si affacciò e disse: “Piove a catinelle, tuoni, vento e tempesta.”
E il marito: “Esci dalla mia casa, perché non ti voglio più con me!” E la moglie: “Ma, marito mio, che cosa ti ho fatto?”
“Che ti avevo detto? Che non dovevi farti tagliare la treccia. Ora ti taglio anche l’altra e te ne vai via, perché non voglio più vederti”.
La fece vestire da maschio, le diede un pò di soldi e la congedò.
Dunque, la donna si mise in viaggio e arrivò in una città grande come Venezia, e si mise a passeggiare sotto la casa del re di quella città, su e giù, su e giù. Si affacciò la figlia del re e disse al padre: “Papà, che bel giovane che passeggia sotto al palazzo! Vogliamo prenderlo per servo?”
E il re: “Fallo venire, se vuole.”
Allora la principessa lo chiamò: “Bel giovane, che andate facendo da queste parti?”
“Signorina, vado in cerca di un padrone.”
E la principessa: “Che cosa sai fare?”
“Signora principessa, so fare i servizi di casa”.
Lo fece allora salire nel palazzo e gli affidò i servizi di casa.
Ora la principessa si era tanto invaghita di questo giovane, che cominciò a fargli delle proposte, e quegli le rispondeva: “Signorina mia, io devo starmene al mio posto, perché, altrimenti, il re mi caccia via.”
Andò come andò, ma il nostro giovane la vinse, e allora la principessa, che non era riuscita nei suoi intenti, per dispetto riferì al padre insinuazioni e menzogne, e il re lo fece prendere e lo mandò in prigione.
Si fece il processo e ne venne fuori la condanna a morte, ma il giovane non rivelava mai di essere in effetti una donna.
Stava per essere portato sul patibolo, quando il figlio del re di Spagna , lontano, interrogò la treccia che gli era restata.
“Treccia, che cosa fa mia moglie?”
E la treccia: “Sta per morire impiccata”.
Subito il figlio del re si mise in cammino e arrivò, proprio perché era fatato, in un attimo.
Le persone, che lo videro giungere e fare segni con la mano, gridarono: “Fermate la giustizia!”
Il principe si fece avanti e chiese: “Che ha fatto quello, che sta per essere impiccato?”
Il presidente della città gli rispose: “Ha fatto la festa alla figlia del re”.
E il figlio del re di Spagna, volgendosi al presidente: “Bene, voglio dirvi due parole. Se costui è un uomo deve morire impiccato, ma se è una donna, che farete a quella che lo ha consegnato alla giustizia?” E il presidente: “Dovrà morire come sta per morire questi.”
Allora il presidente e i giudici andarono ad accertare e constatarono che si trattava di una donna.
Immediatamente fu presa la figlia del re e fu impiccata.
Il figlio del re di Spagna si riprese la moglie e la riportò a casa.
- Fiaberella